La prima notizia su Serramezzana risale al 1072, ed è relativa alla chiesa di San Nicola di Myra, denominata “ lo Bosco”. La chiesa sorta verso la metà del IX sec. Gestiva per conto dei principi longobardi di Salerno le terre della vallata del Rio Lavis e i boschi sul versante sud- occidentale del Monte Stella.
Fu Gisulfo II, ultimo principe longobardo di Salerno, a disporre nel 1072 che la “locale chiesa di San Nicola edificata nel luogo detto Serramezzana”, che ricadeva nel distretto di lucania, passasse con tutti i suoi possedimenti sotto la giurisdizione
della Badia di Cava de’ Tirreni.
In quell’epoca il villaggio esisteva già, dal momento che nel 1083, ovvero un decennio dopo la donazione di Gisulfo II, esso risultava abitato da circa una ventina di nuclei familiari, i quali corrispondevano all’ Abate di Cava una rendita di lavoro in natura o in denaro.
Intanto nel 1073, la chiesa di San Nicola era stata elevata a monastero e la Badia di Cava ebbe conferma del possesso di questo monastero come del villaggio, prima dai duchi di Puglia e, successivamente dai Sanseverino.
Nel 1187 fu eseguita una nuova confinazione fra l’ Abate di Cava e Guglielmo Sanseverino; la nuova ripartizione dei confini portò alla nascita del Casale di Serramezzana che nei documenti del 1276 viene indicato tra i casati dipendenti dal castello dell’Abate. Come risulta da un documento del 1309, in epoca angioina il villaggio fu completamento distrutto a causa della guerra del Vespro (1282-1302). Fu poi ricostruito e nel 1410, con la nascita della Baronia del Cilento, Serramezzana passò sotto questa giurisdizione e venne connessa dai Sanseverino all’antica famiglia Capograsso, feudataria anche del villaggio di Capograssi. L’ultimo principe di Salerno, Ferrante al fine di garantire il diretto controllo delle successioni feudali, si occupò personalmente delle varie investiture; alla morte di Giacomo Capograsso investì il figlio Ludovico ( 1520) e poi il nipote che portava lo stesso nome del nonno.
Caduto politicamente Ferrante, nel 1557 sia Serramezzana che Capograssi furono venduti dalla Regia corte a Nando Luca Frezza che, nel 1574 lo alienò ai Piccolomini.
I due feudi ebbero sorte comune fino al 1630 quando, pervenuti in mano a Nicola Antonio de Nicolellis, Serramezzana fu venduta ai Caracciolo, conti di Piperno.
Da questi il villaggio ritornò, nel 1694 alla famiglia De Franchis che lo aveva temporaneamente posseduto nel 1624 e che, come allora lo vendettenello stesso anno d’acquisto, cedendolo per 1.550 ducati a Giuseppe Materazzi che vi costituì la sua sede definitiva.
Da allora il nucleo centrale del paese divenne Casale di Serramezzana. La parte bassa del centro è la più antica e si snoda attraverso vicoli che portano tutti al Palazzo dei Baroni Materazzi i quali, tennero il paese fino al 1806, anno della legge
eversiva della feudalità.